...mentre invece siamo un miracolo da essa prodotto!
Una domanda che spesso mi viene fatta sulla famiglia riguarda il “non sentirsi parte della propria famiglia” oppure il “sentirsi orfani anche se i genitori sono ancora in vita” o il “non aver ricevuto abbasta cure e amore”.
Ovviamente, ciascun caso è un caso a sé e per vedere nel dettaglio cosa si celi dietro a queste situazioni bisognerebbe mettere in scena una costellazione, però un piccolo suggerimento che non fa mai male te lo posso dare.
Chiedetevi “Cosa mi aspetto io dalla mia famiglia?” e “Cosa ritengo di non aver ricevuto dai miei genitori?”.
Se le risposte sono diverse da “Niente” e “Nulla”, significa che noi stiamo giudicando i nostri genitori ritenendo, in qualche modo, che non ci abbiano dato abbastanza o che le loro modalità non siano (o siano state) corrette.
Come dico spesso, bisogna prestare attenzione su due livelli, il primo è ciò che noi conosciamo e riguarda ciò che proviamo, il secondo è invece una dinamica sconosciuta alla maggior parte delle persone.
Ecco come uso fare io.
Ciò che proviamo: tristezza, nostalgia, rabbia, insoddisfazione, ansia da prestazione e chi più ne ha più ne metta… sono sentimenti che vanno trattati con tutto rispetto.
Fanno male e quel male lo percepiamo come vero, tangibile e, a volte, insopportabile.
Però dimentichiamo che queste emozioni (tutte) portano in sé un significato profondo di crescita, dunque, restare fermi concentrandoci su di essi e rimanere ad essi legati non ci porta da nessuna parte.
E, in effetti, ne è la prova tangibile il fatto che proviamo queste emozioni da anni e ancora stiamo male.
Ed ecco quindi il secondo livello di approccio: dobbiamo tornare al nostro posto.
Ricollocarci nel posto di FIGLI.
I figli ricevono dai genitori, senza giudicarli e senza pretese anche perché (e fate un bel respiro) i nostri genitori hanno compiuto il loro dovere, CHE IN REALTÀ È SEMPRE UN PIACERE, dandoci la vita.
Stop.
…altro respiro profondo…
Se da qualche parte in noi, sentendo queste parole, partono dei “Sì, ma…” o “Certo che però….” significa che siamo totalmente fuori posto, ossia ci collochiamo al di sopra dei nostri genitori perché giudichiamo ciò che hanno fatto come sbagliato o non adatto o non sufficiente.
È vero che spesso accettare questo è difficile, ma da ciò che ho sperimentato io sulla mia pelle e da ciò che vedo ogni giorno con le situazioni che mi presentate, questa è l’unica via per la LIBERTÀ.
La libertà di occupare onorevolmente il nostro posto di figli che accettano i genitori esattamente così come sono, senza “se” e senza “ma”.
Ritornando al nostro posto, possiamo ricominciare a ricevere e quindi a dare, ma di questo vi parlerò in una prossima puntata.
Abbiamo un grande dovere nei confronti di noi stessi: riuscire a dire, almeno in cuor nostro, “Cara mamma, caro papà, vi ringrazio per il dono della vita.
È un dono meraviglioso e io vi accetto esattamente così come siete!”
LAST BUT NOT LEAST: per venire al mondo, sono stati compiuti miracoli.
Bisogna iniziare a vivere questo miracolo in noi.
Tutto l’universo si è mosso affinché noi, oggi, potessimo essere qui, riesci a sentirlo?
E, ricordiamoci che, esattamente come noi, anche i nostri genitori hanno sempre, sempre, sempre fatto il meglio che hanno potuto.
Buona crescita a tutti!
Con amore,
Paola
PS. Abbiamo aumentato il numero dei partecipanti per il residenziale di giugno (avevamo già raggiunto il sold-out) quindi ci sono altri 10 posti liberi!!! Vedi info sotto.
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
Altri 10 posti liberi per il nostro residenziale esperienziale!
Dal 02 al 05 giugno 2022
DOVERE e PIACERE - il maschile e il femminile in ciascuno di noi
con PAOLA COSTA e GABRIEL AIELLO
Un residenziale per conoscere ed equilibrare queste due straordinarie energie, il maschile e il femminile, che si trovano in ciascuno di noi.
Atteggiamenti, situazioni di vita, incontri, famiglia, successo e realizzazione ci portano a far emergere delle parti di noi che hanno proprio bisogno di essere viste e “bilanciate”.
Con le 𝑪𝒐𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒇𝒂𝒎𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒊 possiamo guardare con amore e con coraggio tutta la nostra famiglia (e in particolar modo gli uomini e le donne, intese come unità, della nostra famiglia) permettendoci di costruire LA NOSTRA VITA invece di rivivere schemi che non ci appartengono.
Con le 𝑹𝒊𝒄𝒐𝒏𝒏𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒂𝒍 𝑪𝒐𝒓𝒑𝒐 𝑺𝒂𝒄𝒓𝒐 impariamo a conoscerci, ascoltarci e amarci per ciò che siamo ADESSO, riconoscendo il nostro SENTIRE per agire sempre in base a ciò che è meglio per noi.
La 𝑪𝒖𝒄𝒊𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒂𝒑𝒆𝒗𝒐𝒍𝒆 sarà parte integrante del lavoro, nutrendo il corpo esattamente come si nutre l’anima: con attenzione, dedizione e amore.
Residenziale per VIVERE in carne, ossa e spirito l'esperienza
> del PIACERE senza sensi di colpa
> del DOVERE fatto con piacere
A TU PER TU
Consulti individuali: percorsi per conoscere se stessi - scoperta dei talenti - costellazioni familiari
Info: paolacosta.costellazioni@gmail.com
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